BRUXISMO PARTE 3: UN RIMEDIO PARTICOLARE.

LE FORME GRAVI DI BRUXISMO E I LORO RIMEDI.

Nelle scorse settimane, abbiamo parlato di bruxismo e del fatto che un terzo degli italiani, indipendentemente dall’età e dal genere (pur con una percentuale più spiccata tra gli uomini), soffre di questo disturbo, caratterizzato da un intenso sfregamento dei denti o da una contrattura della mascella. Come abbiamo visto si può essere bruxisti lievi oppure bruxare con assiduità e con intensità. Nel primo caso, sia le possibili conseguenze sia i rimedi più idonei possono essere suggeriti dal proprio dentista dopo una visita mirata a valutare la tipologia e l’entità del disturbo. Abbiamo anche parlato delle tecniche di rilassamento che possono alleviarne i sintomi e del bite, la placca trasparente in resina, conformata sulla misura della nostra dentatura, che aiuta a proteggere i denti e le articolazioni da possibili conseguenze prodotte dal bruxismo.

Abbiamo anche citato i danni che un bruxismo aggressivo in termini di frequenza e di intensità possono provocare, in particolare se il fenomeno non viene tenuto sotto osservazione e il suo impatto non viene moderato con interventi mirati. Tra questi ci sono fastidi a carico di tutto l’apparato stomatognatico e del benessere generale della persona: le conseguenze del bruxismo possono infatti riguardare tutta l’area delle spalle e del collo, possono includere dolori alla testa, possono portare a un forte abbassamento della qualità del sonno e anche (conseguentemente) della veglia, possono causare fastidi e dolori all’orecchio. Ma i danni più pericolosi si manifestano sui denti, il cui smalto può essere usurato a causa dello sfregamento dei denti fino a causare l’affioramento della dentina o lo scheggiamento del dente (o addirittura la frattura dello stesso), e sull’articolazione temporo-mandibolare, che può dolere a causa di infiammazioni o lesioni dovute proprio alla costante attività di digrignamento dei denti o chiusura forzata e prolungata della mascella.

Nei casi di bruxismo particolarmente aggressivo o di forme che portano a rischi di danni seri, il suggerimento di ridurre lo stress (riconosciuto come uno degli elementi scatenanti e aggravanti di questo disturbo) attraverso pratiche di rilassamento o il bite sono rimedi sufficienti a scongiurare conseguenze marcate?

AGIRE SUI MUSCOLI PER SALVAGUARDARE DENTI E ARTICOLAZIONI.

Nei casi più importanti di bruxismo, è stato sperimentato l’uso di alcuni farmaci, in particolare medicinali miorilassanti, la cui formulazione mira a ridurre in termini di forza l’azione dei muscoli della masticazione. In particolare, sono state sperimentate come farmaco di contrasto al bruxismo alcune benzodiazepine, che si sono rivelate efficaci sia nella riduzione degli episodi di bruxismo sia nel ripristino della qualità del sonno. Naturalmente questo tipo di terapia, basata su psicofarmaci, richiede un controllo medico approfondito e non costituisce in alcun modo un rimedio fai da te.

Protagonista di diverse ricerche finalizzate a individuare rimedi efficaci ai disturbi di cui sono vittime i bruxisti è, da alcuni anni a questa parte, la tossina botulinica, il cosiddetto “botulino”, conosciuto per l’uso nei trattamenti estetici, ma meno noto come rimedio al bruxismo. Iniettare la tossina botulinica di tipo A nei principali muscoli coinvolti nella masticazione (e di conseguenza nella sfregamento dei denti), come il Massetere e il Temporale, provoca una parziale e temporanea paralisi degli stessi, con conseguente riduzione dei sintomi del bruxismo e dell’intensità delle contrazioni masticatorie involontarie, in particolare per quel che riguarda il bruxismo notturno. La maggior parte degli studi indica una riduzione del digrignamento e del dolore o della rigidità dei muscoli masticatori al risveglio dopo un periodo di somministrazione del “botulino” di circa cinque settimane. Anche in questo caso, l’impiego del botulino quale rimedio al bruxismo va stabilito e concordato insieme al proprio referente medico, di concerto con il proprio dentista (se non si tratta della stessa persona), e viene considerato, in ogni caso, una soluzione dedicata ai casi di bruxismo persistente e grave.

QUALCHE CONTROINDICAZIONE.

Gestire i sintomi o prevenire le conseguenze del bruxismo ricorrendo a farmaci miorilassanti o al botulino può avere delle controindicazioni? Certo, come ogni intervento farmacologico, anche questo tipo di soluzione, benché sperimentata e controllata, può presentare qualche controindicazione. Ecco perché consigliamo, prima di prenderla in considerazione, di parlarne in modo approfondito con il proprio dentista. Bisogna inoltre considerare quali sono le cause personali che scatenano o aggravano l’attività bruxatoria. Trattandosi di un fenomeno che si acuisce in presenza di stress, è facile immaginare che possa rappresentare una reazione del corpo all’accumulo di tensione: una sorta di segnale d’allarme e valvola di sfogo.
Proprio per questo, indagarne le cause è importante, in particolare in considerazione del fatto che, ridotto lo sfogo a livello della muscolatura masticatoria, è ipotizzabile che, se non si lavora anche sull’origine dello stress, il corpo cerchi un altro modo per sfogare la tensione, magari in un’altra area muscolare.

Nei Centri Implantologici Tramonte il bruxismo aggressivo viene investigato non solo in relazione alle sue manifestazioni e possibili conseguenze, ma prima di tutto riguardo le potenziali cause, in modo da individuare soluzioni mirate ed efficaci per il singolo individuo e la sua peculiare situazione: ogni paziente è un caso a se stante e come tale va trattato. Per questo i professionisti dei Centri Implantologici Tramonte mettono la persona al centro di ogni trattamento o cura, considerando non solo la sua dentatura, ma il suo benessere generale.