Esistono due metodiche di implantologia dentale: quella a carico immediato e quella a carico differito.

La prima è caratterizzata dall’inserimento di protesi provvisorie fisse nella stessa seduta in cui vengono inseriti gli impianti, in modo che il paziente possa riprendere da subito la sua vita normale e sociale, pur con qualche avvertenza legata alla masticazione, e in tempi molto brevi vengono inserite le protesi definitive. Per poter ricorrere all’implantologia a carico immediato, che viene attuata utilizzando appositi impianti, è necessario che l’implantologo abbia una valida esperienza, poiché si tratta di una tecnica più impegnativa a livello chirurgico, sebbene meno invasiva per il paziente e adatta a un numero maggiori di pazienti.

L’implantologia a carico differito vede invece l’implantologo creare chirurgicamente la sede della finta radice del nuovo dente nell’osso del paziente attraverso una serie di frese ossee per l’inserimento di un impianto dentale endo-osseo. Per l’inserimento della protesi si deve poi attendere un periodo di circa 3 o 4 mesi.

In alcuni casi è possibile ricorrere al carico immediato anche con gli impianti differiti, in questo caso definiti a componentistica protesica , che si sono modificati proprio per rispondere a questa esigenza, ma solo nel caso in cui il paziente possieda determinati requisiti: una buona quantità di osso sia in altezza sia in spessore, una buona qualità di osso, la stabilità degli impianti in sede, l’assenza di Bruxismo (digrignamento dei denti) o di gravi malocclusioni, l’assenza di patologie sistemiche. Nel caso in cui il paziente non soddisfi tali requisiti è comunque utilizzabile la tecnica implantologica a carico differito con impianti che necessitano un tempo di attesa più lungo.

Gli impianti hanno una vita pressoché illimitata, ma ovviamente la durata varia in base alla cura che il paziente dedica alle protesi ed alle eventuali patologie che insorgano in seguito. Eventuali infiammazioni post-intervento, un uso scorretto dei denti da parte del paziente o anche il fumo possono compromettere la perfetta osteointegrazione e la durata degli impianti.

Che cos’è un impianto dentale? Un impianto dentale è una protesi radicolare, cioè una radice artificiale, su cui viene montata la protesi coronale, cioè il dente artificiale in metallo, ceramica o simili. Gli impianti dentali sono la miglior soluzione estetica, sicura e permanente per sostituire la perdita di uno, più o tutti i denti, con altrettanti denti fissi artificiali.

Da che cosa sono fatti gli impianti dentali?
Nei giorni nostri gli impianti più utilizzati a livello mondiale sono realizzati in titanio. Il titanio fu introdotto in implantologia nel 1964 da Stefano Tramonte, padre del referente e coordinatore scientifico  dei Centri Implantologici Tramonte. Il titanio è un metallo bioinerte che a contatto con l’osso stabilisce una relazione di incorporazione assai efficace denominata osteointegrazione. Esistono differenti gradi di titanio a seconda della composizione chimica che presenta. In implantologia si usano principalmente il grado 2, più puro, e i gradi 4 e 5. Quest’ultimo ha le caratteristiche di una lega di titanio per la presenza di alluminio (6% circa e vanadio 4% circa).

Quando è nata l’implantologia dentale?
Le radici dell’implantologia dentale  affondano nella notte dei tempi, ma i veri passi sono stati compiuti dalla prima metà del 1900 a oggi con l’evoluzione dei materiali, che ha permesso interventi sempre più efficaci ed estesi al maggior numero di pazienti. Nel tempo si sono create due scuole principali: quella italiana e quella svedese, la prima sostenitrice dell’implantologia a carico immediato e la seconda a favore di quella a carico differito. Oggi anche la scuola svedese si è avvicinata alle tecniche del carico immediato, attuandolo nei casi possibili con impianti modificati.

Oggi, dunque, non esiste più alcuna contrapposizione tra le due scuole, ma un’integrazione completa a tutto vantaggio del paziente. Le tecniche di implantologia dentale sono state ulteriormente favorite dalla comparsa di anestetici più efficaci che rendono i trattamenti implantologici indolori.

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