Cos’è il Corona Virus – “Il coronavirus è un virus. Parlare di virus è piuttosto complicato dato che non sappiamo neppure se sono esseri viventi o no. Quello che sappiamo è che sono strutture acellulari inattive, incapaci di movimento o di qualunque altra attività, che esistono”.
Come è fatto – “Sono piccolissimi, da 20 nm a un massimo di 250-300 nm (1nm – nanometro– è la miliardesima parte del metro, o la milionesima parte del millimetro). Possono essere dovunque: nell’aria, nell’acqua, negli esseri viventi, sulle superfici. Per riprodursi hanno bisogno di penetrare in una cellula vivente ma dato che sono privi di qualunque attività, non possono farlo autonomamente”.
Come avviene il contagio – “La penetrazione avviene per caso, attraverso qualcosa che noi stessi introduciamo nel nostro corpo o attraverso le comunicazioni naturali con l’ambiente esterno (naso, bocca, genitali, occhi oppure comunicazioni che si aprono accidentalmente, ferite). Questa loro incapacità, fornisce a noi la più grande possibilità di difesa: basta impedire che entrino per caso. Le armi sono rappresentate fondamentalmente da scudi: protezioni alle vie di ingresso naturali. Le vie d’ingresso naturali esposte sono il naso, la bocca e gli occhi, dunque dobbiamo concentrarci difendendo il viso. Più lo difendiamo meglio è. Ma attenzione a non essere noi a introdurli nel nostro corpo! Il pericolo da cui è più difficile difendersi siamo noi stessi. O meglio, le nostre mani. Tocchiamo tutto e tocchiamo di tutto. E ci tocchiamo. Continuamente. Il viso, gli occhi, la bocca il naso. Centinaia di volte al giorno, migliaia”.
Come possiamo evitare di prenderlo – “Dunque dobbiamo interrompere questa catena di trasmissione e fare due cose: lavarci il più possibile le mani, disinfettarle spesso quando si è fuori casa e ogni volta che si tocca un oggetto obbligatoriamente (maniglie, pulsanti, cellulari ecc), non toccarsi la faccia se prima non ci siamo lavati le mani. Il cellulare è diventato un oggetto di uso così comune che nemmeno ci accorgiamo di usarlo, ma lo tocchiamo in continuazione dunque disinfettarlo spesso. La buona notizia è che non viviamo costantemente circondati da virus pronti ad entrarci nel naso: dato che sono inattivi e privi di movimento non possono che starsene per terra. Oppure per un breve periodo di tempo, nell’aria, emessi attraverso un colpo di tosse o uno starnuto di chi li trasporta come ospite. Ecco perché dobbiamo stare attenti ma ecco perché dobbiamo farlo in maniera intelligente. Se non siamo vicini ad una persona che li ospita non corriamo alcun pericolo, un metro e mezzo è già una distanza di sicurezza. Ed ecco perché la quarantena, isolamento forzato di un individuo che li trasporta fino a quando non li trasporta più. Un’altra buona notizia è che ci possiamo difendere piuttosto bene con altre due armi: la pulizia, che li rimuove, e i disinfettanti, che li distruggono. Ciò che rende i virus un rischio preoccupante è non impiegare le armi che abbiamo a disposizione: isolamento per impedire il contagio, protezione delle comunicazioni naturali del corpo con l’esterno, pulizia e disinfezione per eliminare i virus che infestano l’ambiente circostante. L’isolamento ha senso solo se si è o si sospetta di essere infetti. La protezione delle comunicazioni naturali con l’ambiente esterno avviene utilizzando certi schermi o protezioni ma soprattutto l’attenzione a non toccare tutto e non toccarsi il viso, o non toccare il cibo, senza prima essersi lavati le mani, prima con acqua e sapone e poi col disinfettante. Acqua ossigenata a 10 volumi, soluzione idroalcolica almeno del 60%, gel disinfettanti a base di ipoclorito”.
Il corona virus è pericoloso? “Il corona virus non è molto pericoloso, ma tra i 40 e 50 contagiati su cento necessitano di cure mediche e di questi una percentuale vicina al 10% di terapia intensiva, e la mortalità è assai contenuta potendo arrivare al massimo al 3%, i dati sono discordanti, mutevoli e influenzati da molti fattori ma si va da percentuali inferiori a 1 fino al 3% circa. L’aspetto negativo del coronavirus è la facilità con la quale si diffonde, per questo bisogna controllare i focolai d’infezione. Ma non possiamo metterci tutti in isolamento volontario, non sarebbe possibile proprio: bisogna fare la spesa, andare a lavorare, mantenere in attività i servizi primari e necessari e questo proprio per difendere la nostra vita quotidiana. Dobbiamo continuare a vivere, con attenzione, ma continuare a vivere. E vivere bene, non nascosti e in preda alla paura, ma responsabili e attenti. La comunità deve restare un luogo di vita solidale perché siamo animali sociali e la nosgtra vita dipende moltissimo dagli altri, altri da cui procurarsi gli oggetti di quotidiana e primaria necessità, o che offrono servizi indispensabili. Tra questi i servizi sanitari. I medici sono persone competenti e addestrate a ragionare ed utilizzare comportamenti acquisiti difensivi per sé e per gli altri. I medici sono quelli che erogano servizi necessari e spesso improcrastinabili. Tra costoro vi sono i dentisti. I dentisti lavorano, continuando ad offrire i propri servizi a pazienti sofferenti, o che necessitino interventi riabilitativi, o con patologie acute o croniche in atto”.
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