ENDODONZIA pt 1: dentro la disciplina che cura il “dentro” dei denti.

Quando pensiamo al dentista, generalmente non distinguiamo subito questa figura nelle diverse discipline e competenze.
E, quasi sempre, ci pensiamo al momento del bisogno: ci fa male un dente, abbiamo le gengive arrossate, è passato troppo tempo dall’ultima pulizia. Tra tutte le esigenze che ci possono portare dal nostro dentista, a volte capita la necessità di farsi visitare da un endodontista.
Ma che figura è? Quando dobbiamo consultarne uno?

 

L’endodonzia: la disciplina che si prende cura dei tessuti interni del dente.

L’endodonzia è una branca dell’odontoiatria e si occupa dello studio, della diagnosi e del trattamento delle malattie dei tessuti interni del dente, conosciuti come “polpa”. Quest’ultima è costituita da un tessuto molle che si trova all’interno del dente, protetto dallo smalto, e che contiene nervi, vasi sanguigni e tessuto connettivo. La polpa ricopre un ruolo vitale in particolare durante lo sviluppo del dente mentre, una volta che il dente è completamente sviluppato, può sopravvivere senza la polpa poiché riceve nutrimento dai tessuti circostanti.
Sebbene si trovi all’interno del dente, la polpa si può infettare oppure infiammare per varie cause, per esempio una carie profonda o un trauma. È in questi casi che interviene l’endodonzia, che ha l’obiettivo di salvare il dente compromesso, evitandone l’estrazione e preservando la funzionalità masticatoria e l’estetica del sorriso.

 

Quando abbiamo bisogno dell’’endodonzia?

Ci sono diversi sintomi che indicano la necessità di una visita endodontica. Tra questi ci possono essere:

  • dolore persistente o acuto a un dente, che non diminuisce nel tempo. Può trattarsi di un dolore costante o può presentarsi in modo intermittente, ma, se persiste per giorni o settimane, è importante richiedere un parere professionale.
  • sensibilità estrema al caldo o al freddo, magari quando si consumano cibi o bevande caldi o freddi. Si potrebbe trattare, infatti, di un segnale di un’infezione o infiammazione della polpa dentale.
  • dolore durante la masticazione. Anche questo disturbo potrebbe essere indicativo di un’infezione o di un’infiammazione dei tessuti interni del dente.
  • gengive gonfie, arrossate oppure sensibili, in particolare intorno a un dente specifico, magari accompagnato da una sensazione di pulsazione o di rigonfiamento nella zona. In questo caso, si potrebbe considerare la presenza di un’infezione o un’infiammazione della polpa dentale.
  • presenza di pus o ascessi, che si possono presentare con un gusto sgradevole in bocca o un sapore metallico insieme a un liquido di colore giallastro o biancastro che fuoriesce dal dente o dalla gengiva e che potrebbe indicare un ascesso dentale. Questo è un segno di un’infezione avanzata e richiede attenzione immediata.
  • cambiamenti nel colore del dente, per esempio se un dente diventa più scuro o grigio rispetto agli altri: potrebbe essere il segno di un’emorragia interna al dente o di un deperimento della polpa.

 

Naturalmente, i sintomi variano da persona a persona. In generale, se la polpa dentale si infetta o si infiamma, può produrre dolore intenso, sensibilità al caldo e al freddo, gonfiore delle gengive e presenza di pus intorno al dente. In tutti questi casi, è sicuramente indicato rivolgersi a un endodontista senza attendere.

Come agisce l’endodontista?

Una volta appurata la causa del disturbo e lo stato di salute del dente, si procede con il trattamento endodontico, comunemente noto come “devitalizzazione” o “canale canalare”, che consiste nel rimuovere la polpa infetta o infiammata dal dente, pulire accuratamente l’interno dei canali radicolari e sigillarli per prevenire la re-infezione. Questa procedura si divide nelle seguenti fasi:

  • viene effettuata un’anestesia locale per garantire che il paziente non senta alcun dolore durante il procedimento.
  • viene isolato il campo operatorio: l’eondodontista posiziona una “diga” di gomma intorno al dente per mantenerlo asciutto e isolato dal resto della bocca, creando così un ambiente poco contaminato.
  • si accede alla polpa praticando un piccolo foro nel dente.
  • si rimuove la polpa utilizzando strumenti specifici chiamati lime endodontiche.
  • si ripulisce l’area e i canali radicolari.
  • si ottura il foro attraverso il quale l’endodontista ha operato.
  • si può ricorrere, qualora sia necessario, all’utilizzo di una protesi fissa, come una corona o un ponte.

 

Nei Centri Implantologici Tramonte, l’endodonzia viene praticata da professionisti di alta competenza, con una visione completa sulla salute dei denti e del cavo orale. E con un’attenzione estrema al benessere del paziente. Nel prossimo articolo, approfondiremo questo argomento e vi racconteremo qualcosa in più sull’endodonzia.