Si definisce bite, parola di derivazione inglese che vuol dire morso (to bite = mordere), un presidio odontoiatrico realizzato in acrilico e con diverse conformazioni a seconda della funzione, che si monta sui denti dell’arcata superiore o inferiore in modo tale che si ritrovi interposto tra le due arcate dentarie, superiore e inferiore, durante i movimenti di chiusura delle medesime impedendone così il contatto diretto.
Il motivo per cui si monta un bite è quello di evitare qualunque tipo di trauma episodico o continuato che possa essere determinato da un contatto anomalo tra le arcate che sia statico o dinamico. Questo contatto anomalo può essere determinato da una posizione sbagliata dei denti, una forma sbagliata, una forza di chiusura sbagliata, una frequenza di chiusura sbagliata, una dinamica di funzione sbagliata. Per capire questo dobbiamo pensare alle arcate dentarie come a due macine assai complesse e dotate di movimenti assai complessi. La cosa è complicata dal fatto che le due macine ingranano tra loro attraverso l’entrata e l’uscita delle cuspidi nelle fossette esattamente come fanno due ingranaggi dentati. Con la differenza che gli ingranaggi sono bloccati in una posizione fissa mentre le arcate dentarie si muovono liberamente regolate da speciali sensori di contatto. E’ chiaro che se i sensori funzionano male, se i denti che ingranano tra loro hanno una forma o una dimensione sbagliata durante il movimento l’ingranaggio si romperà o si usurerà in modo scorretto o troppo velocemente. Per questo è utile interporre tra gli ingranaggi qualcosa che li protegga almeno quando lavorano a vuoto, quando cioè non devono masticare cibo, ma i muscoli si contraggono durante movimenti fisiologici, la deglutizione, o patologici, il digrignamento.
Non solo implantologia
ARGOMENTI CORRELATI ALL'ODONTOIATRIA
Hai Bisogno di Aiuto? Contattaci