Il Centro Tramonte di Stezzano passa il Natale con ABIO

Passeggiando sulle dolci note per raggiungere l’altro. E’ con una mano tesa versa il prossimo, a suon di musica, che il Centro Implantologico Tramonte di Stezzano ha pensato di dare, al prossimo Natale, un sapore diverso e speciale. Nel periodo più caro infatti a tutti, quello dei colori caldi e delle magie, lo staff dello Studio di Villa Moroni ha scelto di addolcire ancor di più le note di un momento straordinario dell’anno, capace di per sé di riunire animi e cuori, pensando agli altri. Lo ha fatto sostenendo una delle tante significative iniziative di Abio Bergamo, l’associazione che da anni porta sostegno ai bambini ricoverati in ospedale e alle loro famiglie. Così, in un caldo abbraccio, ha deciso di percorrere insieme a questa organizzazione un piccolo passo della strada che, da sempre, aiuta a portare sollievo ai più piccoli. Come? Sostenendo, come ama fare da tempo, iniziative di solidarietà rivolte a chi ne ha più bisogno. In questo caso si tratta del concerto di Natale organizzato per il prossimo 9 dicembre nel suggestivo scenario del Teatro Donizetti di Bergamo. Un appuntamento importante per la città dal titolo “Io tu noi.. Atto II: ti racconto Lucio”, uno spettacolo, il cui ricavato andrà a sostenere le attività di Abio, che passa in rassegna i brani più conosciuti di Battisti, magicamente reinterpretati peraltro da una vecchia conoscenza dei Centri, i 2Mondi, gruppo guidato da Massimo Numa, chitarrista e cantante, amico storico di Cristina Salandra, architetto che ha progettato gli armonici interni dello Studio di Stezzano, nonché voce dell’inaugurazione dello Studio di Stezzano nel 2008. La band sarà accompagnata dalla Vent Symphony Orchestra, composta da circa 30 professionisti. Il giornalista Fabio Santini, che intervistò Battisti in diverse occasioni, fornirà un contrappunto antologico alla musica con i suoi interventi collocati fra gruppi di 3/4 brani. Un’occasione unica, dunque, per permettere al Centro di far sentire la sua voce, di unirsi al coro delicato di chi ha scelto di stare dalla parte giusta, di chi, da sempre, si impegna a calcare un palcoscenico importante e lo fa con l’umiltà e la passione di chi sa di giocare un ruolo di prim’ordine, con lo sguardo rivolto alla platea della vita e con la mano tesa verso il prossimo.