È stata identificata una correlazione tra la COVID19 e la composizione della placca batterica presente nel cavo orale.
Si tratta di una notizia di notevole interesse, sia in termini predittivi/diagnostici (non solo della presenza,
ma della potenziale evoluzione della malattia), sia in termini di identificazione di nuove ipotesi terapeutiche
di supporto per contrastare la “tempesta infiammatoria” che assale i pazienti nelle forme più gravi di COVID19.
Si tratta anche di un’evidenza del valore di una corretta igiene orale anche in rapporto al virus circolante dal 2019.
I ricercatori dell’Università di Trieste, in uno studio congiunto con un team dell’Irccs (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) Materno Infantile “Burlo Garofolo”, hanno evidenziato la relazione tra batteri del cavo orale
e gli effetti infiammatori del Coronavirus, quella che viene definita una “cascata chitochimica” e che è associata
alle gravi infiammazioni riscontrate nei quadri clinici più gravi.
In pratica, secondo lo studio (pubblicato sull’archivio scientifico libero on line bioRxiv.org all’indirizzo https://biorxiv.org/cgi/content/short/2020.12.13.422589v1), la COVID19 sarebbe capace di alterare la composizione della placca batterica
orale e tale alterazione sarebbe in relazione con la gravità della malattia. In altre parole la presenza di tali alterazioni
potrebbe avere un valore prognostico sulla gravità e l’evoluzione della COVID19. I ricercatori triestini hanno individuato alcuni gruppi di batteri utilizzabili come biomarcatori predittivi dello stato di malattia dei soggetti infetti da COVID19.
Inoltre, hanno dimostrato la presenza di alcuni batteri indicativi della presenza di altre patologie concomitanti, cardiache
e neurologiche, compresi i batteri associati ad alcuni dei sintomi della malattia, come la perdita dell’olfatto.
L’oro-rinofaringe rappresenta l’area di prima colonizzazione da parte di SARS-COV-2 e la presenza di batteri specifici legata alla COVID19 potrebbe avere quindi non solo un significato predittivo, ma anche costituire una concausa di gravità.
La COVID19, infatti, è presente anche sulle mucose del cavo orale.
Ecco dunque che una buona igiene orale potrebbe essere utile anche nella prevenzione dell’infezione
o della sua evoluzione verso forme più gravi. Lavarsi accuratamente le mani, usare le mascherine, mantenere
il distanziamento sociale sono ottime regole, ma non bisogna scordarsi di lavare molto bene anche i denti.