L’implantologia postestrattiva è, concettualmente, l’implantologia più antica. Prendere pezzi di conchiglia, di madreperla o di osso per adattarli in un alveolo residuato da un’estrazione traumatica durante una battuta di caccia e cosa che risale indietro nei millenni. L’implantologia moderna, già con Formiggini (1947) sfruttava preferibilmente gli alveoli chirurgici postestrativi che avevano il grande vantaggio, rispetto a quelli realizzati appositamente, di permettere la convocazione periostale e la spinta rigenerativa più efficace determinata dalla presenza della corticale periradicolare, capace anche di fornire una maggiore capacità meccanica rispetto all’osso trabecolare. La tecnica fu poi perfezionata negli anni 60 dai pionieri dell’implantologia monofasica tra cui spicca proprio Tramonte per le sue fondamentali intuizioni nella progettazione delle morfologie implantari e per l’introduzione del titanio. L’implantologia postestrattiva è un’implantologia estremamente efficace sempre, ma soprattutto nel caso dell’elemento singolo, permettendo di riottenere funzionalità, benché ridotta, e soprattutto estetica immediatamete subito dopo l’evento estrattivo. Soprattutto sul piano estetico l’implantologia postestrattiva ha un valore assoluto poiché, molto spesso, permette di migliorare l’estetica della zona validamente e immediatamente con un elemento protesico provvisorio di ottima fattura realizzato al m omento con varie tecniche o, addirittura, recuperando la corona clinica del dente estratto se integra, con questo restituendo al paziente non solo l’estetica originale ma perfino il proprio dente considerato perduto. L’implantologia postestrattiva assume diversa efficacia a seconda che si utilizzino impianti monoblocco o a componente protesica. La difficoltà di gestire i livelli crestali con impianti bifasici apre la via alla necessità di interventi chirurgici successivi per il ripristino estetico, cosa che, nella nostra esperienza, non avviene quasi mai con gli impianti monofasici, attorno ai quali, in realtà, si assiste spesso, nei soggetti giovani, alla crescita spontanea di osso.
Il carico immediato in implantologia dal 1959
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