Chi conosce la bioimplantologia sa bene che non é una disciplina alternativa o lontana dall’ortodossa. A spiegarcelo è il dott. Silvano U. Tramonte, pioniere proprio della bioimplantologia, che crede fortemente in questa tecnica e negli ideali che sottende, al centro dei quali c’è la volontà di riscoprire l’autentico valore del rapporto medico-paziente. La Bioimplantologia mira infatti al rispetto totale della persona perché risponde alle esigenze cliniche globali con vero atteggiamento olistico*. Punta infatti a garantire il minor “costo biologico” possibile attraverso interventi mini-invasivi*, sensati e sicuri. Questo vuol dire, ad esempio, che se la radice di un dente è malata, il dente viene sì estratto, ma se la corona clinica* è sana viene conservata, perché l’indicazione terapeutica è proprio quella di salvare tutte le componenti possibili della bocca del paziente. La Bioimplantologia ha radici lontane, nella convinzione che l’essere umano è l’unità principale dell’operato medico e che, come tale, va salvaguardata. Quando parliamo di bioimplantologia infatti parliamo di una disciplina all’avanguardia, volta a rivalutare in chiave moderna tutti gli elementi tradizionali dell’implantologia classica di scuola italiana, intesa come transmucosa a carico immediato. Parliamo cioè di atraumaticità*, microinvasione*, riduzione delle complicanze, dei costi biologici*, riaffermazione dei principi terapeutici* e centralità del concetto di carico immediato. Con quest’ultimo si intende la possibilità di applicare, immediatamente alla fine di una seduta chirurgica, una protesi provvisoria fissa che permette al paziente di riprendere subito la funzione masticatoria*, seppur con qualche limitazione. L’eccezionalità della bioimplantologia applicata è data dalla volontà di non intervenire per forza sulla ricostruzione dell’osso e di ricorrere al minor numero possibile di interventi chirurgici. C’è anche una sostanziale rivalutazione del concetto di estetica: ad acrilico e ceramica viene preferito lo smalto dentale, il materiale che garantisce l’effetto più naturale possibile.

Questa tecnica viene impiegata anche nei casi più difficili, perché si tratta di una tecnica medica che nasce e si sviluppa proprio con l’intento di rispondere alle esigenze di tutti. Ecco perché, allo stato attuale dell’arte odontoiatrica, rappresenta il miglior compromesso tra le esigenze del paziente, la patologia, gli obblighi terapeutici e l’etica medica*.

La Bioimplantologia applicata

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