L’IMPLANTOLOGIA NEI PAZIENTI CARDIOPATICI.

L’implantologia dentale è la soluzione sempre più praticata in Italia per risolvere il problema della mancanza di denti e consente di ripristinare la dentatura non solo dal punto di vista estetico, ma anche da quello funzionale.
Si tratta di una soluzione adatta alla maggior parte dei casi e che offre ottimi vantaggi e risultati.
Tuttavia, ci sono alcune tipologie di pazienti che sembrano essere escluse dalla possibilità di rivolgersi a questa metodologia a causa del proprio stato di salute o di patologie croniche. Tra questi, ci sono i pazienti cardiopatici.
Ma è vero che chi soffre di patologie cardiovascolari non può ricorrere all’implantologia dentale?

I PAZIENTI CARDIOLOGICI POSSONO RIVOLGERSI ALL’IMPLANTOLOGIA DENTALE?

I pazienti cardiopatici in trattamento con terapie croniche sono statisticamente un numero sempre più elevato (le malattie cardiovascolari sono attualmente uno dei più importanti problemi di salute pubblica in Italia), questi pazienti possono avere problematiche concomitanti, come per esempio patologie dentarie. Si tratta anche di persone per le quali la salute dentale è fondamentale: la Società Europea di Cardiologia ha evidenziato l’importanza della salute del cavo orale nella prevenzione di alcune patologie cardiovascolari: per esempio, che nel paziente cardiopatico è bene che non siano presenti focolai di infezione nel cavo orale, per questo sono necessari frequenti controlli odontoiatrici.
Da una parte, quindi, i pazienti cardiopatici troverebbero nell’implantologia dentale una soluzione a lungo termine per la mancanza di denti, dall’altra però, a causa del rischio rappresentato dalle perdite di sangue (parliamo di persone che spesso sono trattate con farmaci anticoagulanti o antiaggreganti), si ritiene che non possano essere sottoposti a interventi implantologici.

L’implantologia dentale è quindi un’opzione che non può essere presa in considerazione da un paziente cardiopatico? Oppure ci sono dei requisiti che consentono di sottoporre a un intervento implantologico anche chi soffre di patologie croniche dell’apparato cardiovascolare?

LA METODOLOGIA IMPLANTOLOGICA ADATTA AI PAZIENTI CARDIOPATICI.

In presenza di cardiopatie, la prima cosa di cui assicurarsi è che l’implantologo a cui ci si rivolge sia competente sui rischi che comportano le patologie croniche legate all’apparato cardiovascolare, che abbia una buona esperienza nel trattamento di pazienti cardiopatici e che ci sia una collaborazione di qualità tra implantologo e cardiologo.
È altresì importante utilizzare un approccio mini-invasivo, che riduca al minimo i rischi emorragici.

L’implantologia a carico immediato di scuola italiana è la metodologia più indicata in questi casi, purché il paziente sia in trattamento e stabile, per alcuni ottimi motivi:

  • grazie alla sua mini-invasività (non richiede tagli né suture), consente di trattare anche pazienti con patologie di diversa natura, comprese quelle cardiache.
  • in quasi tutti i casi, permette di poter operare il paziente senza dovergli sospendere la terapia in atto.
  • segue un protocollo ufficiale che comprende una serie di esami clinici per la valutazione generale del paziente (con un’attenzione particolare a tutte quelle patologie croniche che potrebbero determinare un rischio), oltre a un’accurata anamnesi e alla valutazione della cartella clinica cardiologica del paziente.

L’implantologia a carico immediato di scuola italiana nasce con un approccio flap-less: gli impianti vengono inseriti senza tagliare la gengiva (come avviene invece con altre tecniche) e quindi senza bisturi e con poco sanguinamento. Inoltre, i tempi di guarigione sono molto ridotti, proprio perché non vi sono tagli né punti di sutura: impianti e protesi temporanee vengono inseriti nella stessa seduta e il paziente può da subito tornare a mangiare (seppure con qualche limitazione).

L’intervento stesso comporta uno stress minore per il paziente, che non sente sanguinamento e non ha bisogno di essere sedato. Condizioni che consentono all’implantologo di creare un’atmosfera più serena e rendere l’intervento meno traumatico possibile anche dal punto di vista psicologico.

In sintesi, i pazienti con problemi cardiaci possono sottoporsi a un intervento di implantologia dentale, ma devono essere valutati da un cardiologo e da un dentista per determinare la migliore linea d’azione.
L’implantologia a carico immediato di scuola italiana è una tecnica mini-invasiva, si cura di monitorare attentamente i pazienti e utilizza impianti (in titanio) che riducono il rischio di complicazioni.

I Centri Implantologici Tramonte sono cliniche d’eccellenza per l’implantologia e, in particolare, per l’implantologia a carico immediato di scuola italiana, di cui il fondatore, il dott. Silvano Tramonte, è fautore da decenni ed esponente di fama mondiale. La profonda conoscenza di questa metodologia, l’esperienza nella cura di pazienti con patologie croniche, comprese la cardiopatie, e la grande attenzione che i professionisti e il personale riservano ai pazienti, rendono i Centri Implantologici Tramonte dei punti di riferimento per l’implantologia dentale anche per le persone con patologie croniche. Chi si affida ai Centri Implantologici Tramonte sa di essersi messo nelle migliori mani.


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Guarda il servizio di Like di LA7 sull’implantologia a carico immediato di scuola italiana e i pazienti cardiopatici, con interviste al dott. Edoardo Conte, cardiologo aiuto-referente per il Poliambulatorio Cardiovascolare presso l’Unità di Cardiologia Universitaria dell’IRCSS Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio, e al dott. Silvano Tramonte, implantologo di fama mondiale e fondatore dei Centri Implantologici Tramonte: clicca qui.