Nel mondo, il 30% delle persone tra i 65 e i 74 anni soffre di edentulia, cioè ha perso alcuni o tutti i denti. È uno dei dati che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sottolineato ricordando, su Twitter in occasione della Giornata Mondiale della Salute Orale, la diffusione e la gravità a livello globale dei problemi di salute dentale. I numeri sono preoccupanti: circa la metà della popolazione della Terra presenta una situazione dentale non ottimale, con presenza di carie, gengiviti, tumori e, per l’appunto, caduta dei denti naturali. Ampiamente diffusa in ogni Paese è la carie, spesso non trattata né prevenuta, che colpisce 2 miliardi di persone ed è causata soprattutto dall’eccesso di zuccheri nell’alimentazione, dalla scarsità di fluoro a livello di acqua e dentifrici e dal difficoltoso accesso all’assistenza sanitaria orale in molte zone. Circa un miliardo di persone, invece, è colpita da malattie paradontali, infiammazioni croniche che possono nascere dal peggioramento di una gengivite e che mettono a rischio le strutture portanti dei denti, causandone la mobilità e la perdita.

Qual è la situazione in Italia?
Nel nostro Paese, purtroppo, le cose non vanno molto meglio. In particolare, a fronte di un accesso più semplice all’assistenza sanitaria, i dati sono sconfortanti. Basti pensare che il 14,9% della popolazione sopra i 14 anni non ha più denti naturali. L’edentulia completa, cioè la totale assenza di denti, colpisce il 60% delle persone sopra gli 80 anni, il 22,6% nella fascia di età tra i 65 e i 69 anni e supera il 10% in quella tra i 55 e i 64 anni. Su questi numeri influiscono molti fattori, sia geografici (con differenze nel ricorso alle cure dentistiche tra Nord e Sud: il 55,9% delle persone sopra i 75 al Nord contro il 39% al Sud) sia di scolarizzazione (la mancanza totale di denti aumenta in percentuale man mano che scende il livello di istruzione, evidenziando anche una divergente consapevolezza dell’importanza della prevenzione e dell’igiene orale). Proprio nel caso dell’edentulia, è importante evidenziare un buon ricorso (sebbene non ancora ottimale) alle soluzioni sostitutive, con ancora una preponderanza delle protesi mobili (dentiere) rispetto a quelle fisse (impianti dentali).
Insomma, dati che in parte sono più rassicuranti rispetto alla media mondiale, ma che rivelano in ogni caso una cultura della salute orale insufficiente e un’attenzione all’igiene dentale, alla prevenzione e all’assistenza sicuramente migliorabile.
L’importanza di avere i denti e di averli sani?
Scarsa attenzione all’igiene orale, alimentazione non sempre corretta, abitudini dannose (come il fumo o le bibite gassate) sono alcuni degli elementi che possono causare diversi problemi a livello dentale, tra cui carie, gengiviti, edentulia. Soprattutto, giocano un ruolo chiave la poca cura con cui ci laviamo i denti e il ricorso al dentista solo in caso di problemi, fastidi, dolori. In pratica, dedichiamo poca considerazione a tutto ciò che riguarda la prevenzione. Ormai abbiamo tutti fisso nella testa lo slogan “Prevenire è meglio che curare”, eppure continuiamo a sottovalutarne la fondatezza.

Qualsiasi problema dentale, che si tratti di una semplice carie, di un’infiammazione o di una malattia, risulterà molto meno dannoso se affrontato alle prime avvisaglie. Magari anche prima: lo sguardo competente del dentista ha la capacità di individuare possibili complicazioni o disturbi prima che si manifestino a noi in modo chiaro e, talvolta, allarmante.
Ma perché è fondamentale mantenere in salute l’apparato masticatorio? Innanzi tutto, per la qualità della propria vita. A maggior ragione, nell’era in cui viviamo, in cui non solo si è allungata l’età media della popolazione, ma invecchiando possiamo goderci momenti di gusto, concederci piccoli piaceri quotidiani, coltivare interessi personali. Viviamo di più e siamo maggiormente in grado di mantenere una vita attiva e piena. Ecco un motivo già sufficiente per dedicare attenzioni alla salute dei propri denti e per ricorrere a soluzioni di qualità una volta persi quelli naturali. I denti ci servono per mangiare, ma anche per sorridere, hanno una valore funzionale, ma anche estetico, sociale e psicologico. Denti non sani oppure denti mancanti hanno un impatto negativo sul nostro benessere quotidiano. Per esempio, ci impediscono di nutrirci bene, di parlare chiaramente oppure possono causare una scorretta masticazione, con conseguenze che includono il mal di testa o il mal di schiena.
Poi, la salute dei denti ha un ruolo anche nella salute di tutto il nostro organismo. Abbiamo parlato in precedenti articoli di come una corretta masticazione consenta di invecchiare meglio, prevenendo anche alcuni disturbi senili, oppure di come i denti influiscano sulla fonazione, il modo in cui pronunciamo le parole, o ancora del legame tra alcune patologie del cavo orale e le malattie delle vie respiratorie. Curare i propri denti è un modo per curare il proprio corpo, il benessere del proprio organismo. Per stare bene e vivere meglio. Pensiamo a quanti giorni di lavoro persi a causa di problemi ai denti o comunque correlati, a quanti momenti vissuti in modo meno intenso, a quanti giorni passati focalizzando il pensiero sul fastidio e non su ciò che stavamo facendo. Questo è l’impatto della salute dei denti sulla nostra vita. Un impatto che ci indica l’importanza di prendersene cura.

Risolvere con l’implantologia dentale.
Abbiamo cominciato questo articolo parlando di edentulia e della diffusione di questo problema. Perché di un vero e proprio problema si tratta, come abbiamo spiegato. Eppure oggi le soluzioni per risolverlo (oltre che quelle per prevenirlo il più a lungo possibile) ci sono e sono oltremodo vantaggiose. Per esempio, l’implantologia dentale rappresenta la scelta migliore per rimediare alla mancanza di uno o più denti, sostituendoli con impianti che garantiscono funzionalità e resa estetica, tanto da dimenticarsi di averli in bocca e da non distinguerli dai denti naturali. Tra le diverse tecniche implantologiche tra cui possiamo scegliere, troviamo l’implantologia dentale a carico immediato, una metodologia particolarmente attenta al benessere della persona, che consente di inserire gli impianti e montare le protesi temporanee nella stessa seduta, uscendo dallo studio dell’implantologo potendo immediatamente tornare alla propria vita, sorridendo e mangiando in piena libertà (osservando solo alcune semplici precauzioni in presenza di determinati cibi, finché non si passerà alle protesi definitive). Questa implantologia dentale utilizza una tecnica mini-invasiva, che riduce ogni tipo di trauma per l’osso e ogni tipo di fastidio per il paziente, nella maggior parte dei casi non richiede neanche punti di sutura e non necessita di mesi di attesa perché l’osso ricresca intorno all’impianto (vengono utilizzati impianti dentali specifici che aderiscono da subito all’osso, favorendo l’osteointegrazione). È come avere di nuovo i denti naturali. E, proprio per la sua mini-invasività, l’implantologia dentale a carico immediato consente di trattare anche pazienti che presentano situazioni particolari, come scarsità d’osso, malattie cardiache oppure diabete. Scoprite di più sull’implantologia a carico immediato, cliccando qui.
Nei Centri Implantologici Tramonte vengono utilizzate tutte le tecniche implantologiche, scegliendo quella più idonea al singolo paziente, e privilegiando in tutti i casi possibili l’implantologia a carico immediato.
Il fondatore dei Centri, il dott. Silvano Tramonte è un implantologo di fama mondiale con oltre 50 anni di esperienza nel carico immediato e il suo staff è composto da professionisti di grande preparazione e competenza. Potete affidarvi con serenità ai Centri Implantologici Tramonte per le visite annuali e ogni necessità dentistica o implantologica. Per mantenere sani i denti e vivere meglio.
*Dati ricavati dal rapporto Istat 2005.