Riavere i denti perduti in una sola seduta: è la promessa che oggi troviamo in molti siti di studi dentistici e su molti cartelloni pubblicitari. Una promessa seguita dalla citazione di una tecnica (in realtà, una metodica) che viene definita “moderna”, “l’ultimo ritrovato della scienza dentistica”, “la più avanzata”: il carico immediato o, per chiamarlo con il suo nome completo, l’implantologia a carico immediato. E se, in realtà, non si trattasse di una metodologia recente, ma esistesse da più di sessan’tanni? Sarebbe una qualità o un difetto? E se, inoltre, il fatto di restituire uno o più denti in una sola seduta fosse solo uno dei vantaggi che il carico immediato offre (e magari neanche il più importante)? Proviamo a conoscere meglio l’implantologia dentale protagonista degli ultimi anni. Dando per scontato che ne abbiate già sentito parlare e sappiate già che si tratta di una metodologia che restituisce i denti perduti grazie all’inserimento di protesi in tutto e per tutto simili ai denti naturali e sostenute da viti (che si chiamano “impianti”) inserite nell’osso mascellare o mandibolare. Se invece non conosceste ancora il carico immediato, potete scoprire alcune informazioni interessanti grazie a questo articolo e successivamente approfondire cliccando qui.
IMPLANTOLOGIA A CARICO IMMEDIATO: LE ORIGINI.
Forse la cosa più importante da sottolineare riguardo all’implantologia a carico immediato e le sue origini non è solo, o prima di tutto, quando è nata, bensì il perché: quali obiettivi perseguiva, a quali necessità voleva rispondere. Certo, restituire i denti perduti era lo scopo prefissato dell’implantologia. Ma il carico immediato è nato in particolare per rispettare e portare beneficio al paziente ed è stato sviluppato da medici che, per l’appunto, vedevano il paziente come il centro di tutto, assolutamente prioritario in confronto alla difficoltà delle tecniche o alla semplicità di applicazione da parte degli implantologi.
Ecco quindi una metodologia nata per rendere meno complesso ai pazienti tornare in possesso di una dentatura completa, con tutti i risvolti psicologici e funzionali che ne conseguono. E una metodica “a favore del paziente” non poteva che prevedere alcuni punti fermi: tempi di intervento ridotti, minor invasività possibile, un recupero rapido e senza complicazioni. Ecco perché l’implantologia a carico immediato presenta molti vantaggi: perché è stata sviluppata per rendere tutto più facile al paziente e non all’implantologo (che, infatti, per applicare queste tecniche dev’essere più competente e abile). Lasciamo per un attimo le origini dell’implantologia a carico immediato di scuola italiana e puntiamo lo sguardo sulla sua diffusione recente.

RIAVERE I DENTI PERDUTI IN QUATTRO ORE.
Parliamo dal vantaggio dell’implantologia a carico immediato di scuola italiana messo maggiormente in evidenza in questi anni, cioè la possibilità di riavere i denti persi in poche ore: qualcuno dice quattro, qualcun altro cinque, c’è chi si spinge a sei e chi quantifica, semplicemente, in “poche ore” il tempo necessario. In effetti, non è semplice definire quanti giri di lancetta servono: dipende dal numero di impianti da inserire e dalla condizione di salute del paziente e dell’osso. Ma sicuramente si può parlare di una sola seduta: ecco il tempo necessario per la sostituzione o la restituzione di uno o più denti. Il paziente entra nello studio implantologico e, quando esce, poche ore più tardi, lo fa con in bocca gli impianti e le protesi temporanee, con le quali potrà tornare a una vita sociale normale e riprendere a masticare da subito (pur osservando qualche semplice cautela, perlmeno fino a quando verranno montate le protesi definitive, nell’arco di due mesi). Insomma: entra senza denti ed esce con i denti. Il procedimento è rapido perché è semplice. E questa è una delle caratteristiche più importanti dell’implantologia a carico immediato, il fatto che è semplice, non richiede procedure complesse o lunghe. Per sintetizzare, viene praticato un minuscolo forellino nella gengiva (nell’osso), che serve come “invito” per l’inserimento dell’impianto. Quest’ultimo ha la forma di una piccola vite, che fa subito presa sull’osso e facilita l’osteointegrazione (grazie al fatto che aderisce da subito alla sostanza dell’osso, ma anche per il fatto che, potendo essere utilizzato immediatamente, stimola la ricrescita dell’osso e la guida sulla base di come il paziente usa i denti, quindi nello stesso modo in cui accade in natura). Sull’impianto viene montata la protesi, la parte emergente che somiglia in tutto e per tutto a un dente naturale, sia in termini estetici sia per quel che concerne la funzione masticatoria. A quel punto, l’intervento è finito e il paziente è libero di tornare alla sua solita vita, libero di sorridere e mangiare.
TECNICA MODERNA O METODICA CON DECENNI DI ESPERIENZA?
Tra i miti e le leggende che si ritrovano in rete e nella pubblicità sull’implantologia a carico immediato, c’è l’indicazione che si tratta di un ritrovato degli ultimi anni, una tecnica implantologica d’avanguardia o che è l’evoluzione più recente dell’implantologia dentale. In questo caso, le informazioni sono davvero poco precise. In realtà l’implantologia a carico immediato di scuola italiana è stata sviluppata alla fine degli anni ‘50 a opera di alcuni dentisti italiani che volevano trovare rimedio all’alto tasso di insuccessi delle tecniche implantologiche dell’epoca. L’intuizione che servisse un impianto progettato diversamente, studiato per garantire un sostegno saldo da parte dell’osso, grazie a una filettatura che ne consentisse l’adesione, e che fosse prodotto con un materiale bio-compatibile (proprio all’implantologia a carico immediato di scuola italiana si deve l’introduzione del titanio) portò alla nascita di un metodo nuovo, dal profondo rispetto biologico e medico. Un importante protagonista nella nascita e nello sviluppo dell’implantologia a carico immediato di scuola italiana fu il dott. Stefano M. Tramonte, il padre del fondatore dei Centri Implantologici Tramonte. Suo figlio, il dott. Silvano Tramonte, implantologo di fama mondiale, si ritrovò quindi a “respirare” le teorie e le innovazioni del carico immediato sin da bambino, per poi applicarle da medico ed evolverle in decenni di carriera.

Ma il fatto che l’implantologia a carico immediato non sia recente, ma abbia alle spalle più di sessant’anni di storia, è un dato positivo? Certo che lo è: significa che le tecniche e i materiali legati a questa metodologia hanno potuto beneficiare di decenni di pratica, di studi, di evoluzione, di affinamento. Non si tratta, quindi, di una metodica ancora sperimentale, da vagliare con attenzione, ma anche con precauzione. L’implantologia a carico immediato di scuola italiana dimostra da decenni la propria validità, tanto che ci sono alcuni impianti Tramonte (una delle viti utilizzate nel mondo per il carico immediato ha preso il nome dal suo inventore e si chiama Impianto Tramonte) che continuano a funzionare perfettamente in bocca a pazienti a cui sono stati inseriti trenta o quaranta anni fa e più. Insomma: è vero che amiamo l’idea che la modernità porti miglioramento, ma qui non stiamo parlando di tecnologia o confrontando una lavatrice degli anni ‘60 con una di oggi, parliamo di un insieme di tecniche dentistiche: il fatto che abbiano avuto il tempo per affinarsi è una garanzia importante. D’altra parte, invece, a livello di tecnologia e di attrezzature, è chiaro che gli implantologi che operano con il carico immediato possono ora avvalersi di strumentazione all’avanguardia, che consente per esempio una totale precisione nella pianificazione degli interventi e un miglior supporto durante e dopo l’inserimento degli impianti. Se vi interessa la storia dell’implantologia a carico immediato, potete approfondirla cliccando qui.

I TANTI VANTAGGI DI CUI SI PARLA MENO.
È vero: l’implantologia a carico immediato di scuola italiana offre l’indubbio vantaggio (e il richiamo) del fatto che offre al paziente la possibilità di un restauro immediato ed estremamente soddisfacente del sorriso e della funzionalità dei denti, recuperando e risolvendo in una sola seduta disagi, dolori e disfunzioni. Ma i vantaggi che questa metodologia offre non si limitano ai denti in poche ore, sono molti, vari e importanti. Tra questi, è utile citare:
- la mini-invasività: l’intervento per inserire gli impianti dentali per il carico immediato non necessita di bucare la gengiva e l’osso in modo importante, non richiede quasi mai punti di sutura, limita al massimo la fuoriuscita di sangue. Si tratta davvero di un’esperienza non traumatica per l’organismo del paziente, che rispetta la salute e il benessere del cavo orale e delle gengive.
- i brevi tempi di recupero: proprio per la micro-invasività di questa tecnica, i tempi di recupero sono davvero ridotti e anche l’osteointegrazione (il processo con cui l’osso si rigenera intorno all’impianto avvolgendolo in modo saldo e solido) è più veloce.
- il contenimento del dolore: per inserire l’impianto viene prodotto semplicemente un micro-forellino, fase in cui il paziente non sente nessun dolore, poiché la parte viene anestetizzata. Ma, anche al termine dell’effetto anestetico, generalmente non si avverte dolore perché non viene prodotto nessun tipo di trauma.
- una tecnica quasi per tutti: le caratteristiche e la versatilità dell’implantologia a carico immediato di scuola italiana consentono di trattare anche pazienti con scarsità di osso, che con altre tecniche non potrebbero mettere gli impianti.
- i pazienti con patologie: proprio il bassissimo livello di traumaticità e la mini-invasività di questa metodica permettono di curare anche pazienti affetti da patologie come cardiopatie o diabete.
L’implantologia a carico immediato offre notevoli benefici ai pazienti, in termini di risultato, di tempo, di disagio, di accesso a questo tipo di cura. Ma qual è allora la parte più complessa, se per i pazienti è tutto semplice?
SEMPLICE LA TECNICA, ECCELLENTE L’IMPLANTOLOGO.
Se da una parte l’implantologia a carico immediato di scuola italiana, che utilizza impianti monofasici in titanio grado 2, è caratterizzata dalla semplicità (semplici le procedure, semplice il recupero, semplice l’approccio), dall’altra richiede una maestria superiore da parte dell’implantologo: una preparazione specifica, la capacità di eseguire ogni fase dell’intervento con accuratezza, un’eccellente padronanza delle tecniche e degli strumenti, manualità ed esperienza. Insomma, la preparazione del professionista consta di un impegno maggiore. Questa è una delle ragioni per cui non tutti i centri implantologici offrono questo tipo di metodica. Il carico immediato, infatti, non è proposto solo dall’implantologia di scuola italiana: negli ultimi anni, sono nate alcune sistematiche che hanno cominciato a utilizzarlo, pur avvalendosi di impianti diversi: in pratica, hanno modificato la forma degli impianti bifasici (cioè impianti che, una volta inseriti, richiedono classicamente diversi mesi di riposo affinché si concluda l’osteointegrazione, cioè l’osso avvolga saldamente l’impianto, prima di poterci montare le protesi) sulla base di alcuni concetti legati all’implantologia di scuola italiana. Queste metodiche utilizzano quindi impianti in titanio grado 4, per l’appunto modificati, che vengono inseriti utilizzando guide chirurgiche predisposte sul paziente per guidare la mano del medico e che, a causa della loro scarsa maneggevolezza ed eccessiva delicatezza, necessitano che sia l’osso del paziente a essere adattato agli impianti. Inoltre utilizzano tecniche che consentono, inserendo 4 o 6 impianti solo nella zona anteriore, di confezionare solo protesi standard per tutti, denominate Toronto, cioè dentiere senza palato. L’implantologia di scuola italiana, da sempre monofasica (che consente di montare le protesi appena inseriti gli impianti, nella stessa seduta) confeziona invece protesi fisse su misura di ogni paziente e utilizza impianti monofasici (che sono in grado di reggere il carico masticatorio, mentre si stanno osteointegrando) in titanio grado 2, che si adattano all’osso del paziente (e non il contrario) e non richiedono manovre di adattamento dell’osso residuo. Anche per questo è meno traumatica e meno invasiva.

Nei Centri Implantologici Tramonte l’implantologia a carico immediato di scuola italiana è di casa: il nome Tramonte è garanzia di un sapere che si è formato ed evoluto negli ultimi sessant’anni e che consente di seguire i pazienti implantologici con profonda competenza e un’esperienza unica. Lo staff e i professionisti dei Centri acquisiscono la conoscenza del carico immediato da chi l’ha visto nascere ed evolvere e i pazienti possono essere sicuri di venire seguiti al più alto livello. Non solo: un centro dove l’implantologia è il fiore all’occhiello è anche il luogo in cui i servizi di ortodonzia o di endodonzia sono progettati per offrire i più alti standard. L’occhio esperto di un implantologo ha una visione del cavo orale completa e la utilizza, con beneficio della salute e del benessere del paziente, che si tratti di effettuare un intervento implantologico, fare una visita di controllo o prendersi cura del corretto sviluppo della dentizione di un bambino. Chi si affida ai Centri Implantologici Tramonte può farlo con fiducia e serenità, sapendo di essere accolto prima di tutto come una persona e di essere al centro di ogni premura, così come l’implantologia a carico immediato ha stabilito sin dai suoi albori.