Si definisce implantologia elettrosaldata quell’implantologia che sfrutta la sincristallizzazione* endorale: con uno speciale macchinario si solidarizzano gli  impianti dentali appena inseriti, vengono uniti tra loro i monconi implantari*, alla fine della seduta chirurgica negli interventi d’implantologia a carico immediato.

In questo modo, in caso si sia inserito più di un impianto, gli impianti uniti tra loro, si aiuteranno a vicenda e reggeranno meglio il carico masticatorio nel periodo della guarigione ossea.

Tecnica squisitamente e totalmente italiana, l’implantologia elettrosaldata dopo più di quarantanni di utilizzo da parte dei più grandi implantologi dediti al carico immediato, è stata recentemente scoperta anche da coloro da sempre dediti all’implantologia di scuola svedese e lanciata nel mondo dell’implantologia a carico differito.  Il termine  saldatrice, benché entrato nell’uso comune per comodità e pigrizia lessicale, è in realtà scorretto dovendosi preferire il termine sincristallizzatrice, più aderente al fenomeno fisico realizzato con l’impiego di questa macchina: la sincristallizzazione appunto, la cui principale caratteristica è quella di unire barre di titanio agli impianti senza un nocivo surriscaldamento del metallo.

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