Tutto ciò che devi sapere sugli impianti dentali

L’implantologia ha più di sessant’anni di storia ed evoluzione. Le radici dell’implantologia dentale affondano nella notte dei tempi, ma i passi scientifici fondamentali sono stati compiuti dalla prima metà del 1900 ad oggi. Due le scuole principali: quella italiana e quella svedese, la prima sostenitrice dell’implantologia a carico immediato, la seconda a favore di quella a carico differito. Oggi anche la scuola svedese si è avvicinata alle tecniche del carico immediato, attuandolo nei casi possibili con impianti modificati.

Cos’è un impianto dentale?

Un impianto dentale è una protesi radicolare, cioè una radice artificiale, su cui viene montata la protesi coronale, cioè il dente artificiale in metallo, ceramica o simili. Gli impianti dentali sono la miglior soluzione estetica, sicura e permanente per sostituire la perdita di uno, più o tutti i denti, con altrettanti denti fissi artificiali. Intervento senza dolori e senza incidere le gengive L’implantologia mini-invasiva è diventata la scelta preferita anche da pazienti ansiosi, impressionabili, che hanno orrore del sangue, sofferenti di malattie generali che impediscono la chirurgia o, in generale, per pazienti che preferiscono evitare la chirurgia. L’implantologia transmucosa è infatti caratterizzata dall’assenza di tagli: l’impianto viene infatti inserito nell’osso senza aprire il lembo gengivale e, quindi, senza creare il taglio sulla gengiva. Il risultato è che l’osso non viene esposto all’esterno e la guarigione dei tessuti imputati nell’intervento è molto più rapida. Questa tipologia di tecnica è adatta anche ai pazienti che presentano poco osso.

Quando si ha poco osso, cosa si può fare?

La perdita ossea può essere dovuta a tantissimi fattori, per esempio ad un incidente o all’ infiammazione delle gengive e dell’osso mascellare e mandibolare dovuta alla placca batterica, più frequentemente alla precoce perdita dei denti. Anche dopo l’estrazione di un dente l’altezza e lo spessore dell’osso si possono ridurre a causa dell’assenza di carico meccanico. Un volume osseo adeguato è tuttavia essenziale per assicurare la stabilità a lungo termine di denti e impianti. È inoltre fondamentale al fine di garantire la salute e l’estetica di denti e gengive. Dunque quando si ha poco osso si possono usare tecniche di chirurgia ricostruttiva, poco gradite al paziente, costose in termini biologici ed economici, con tempi di riabilitazione piuttosto lunghi e la necessità di diversi interventi chirurgici; oppure si possono utilizzare gli impianti monofasici di scuola italiana, le cui caratteristiche consentono loro di adattarsi a quasi tutte le condizioni anatomiche e all’osso residuo senza alcun tipo di chirurgia ricostruttiva.

Quali sono i rischi di un impianto dentale?

Sono davvero molto pochi i rischi a cui si va incontro quando si affronta un intervento di chirurgia implantare. Fondamentale è certamente fotografare la situazione, eseguire una prima visita accurata, sottoporre il paziente ad un esame anamnestico minuzioso per valutare lo stato complessivo di salute del paziente e considerare, laddove ce ne fosse necessità, il quadro clinico e le eventuali patologie pregresse o in atto del paziente stesso. L’implantologia italiana, infatti, è una tecnica molto versatile, dalla grandissima adattabilità, tanto da poter essere praticata anche su pazienti che presentano delle patologie come cardiopatie, diabete e altro.

Impianto dentale, quanto dura il fastidio?

In realtà, grazie alla tecnica dell’implantologia a carico immediato di scuola italiana, l’inserimento di un impianto dentale non genera nessun fastidio, nessun dolore. Durante la seduta chirurgica, il paziente viene sottoposto ad anestesia locale e, anche una volta terminato l’effetto, il paziente non avverte nessuna situazione di disagio.

Quanto dura un impianto dentale?

Gli impianti dentali possono durare tutta la vita, anche se ci sono una serie di fattori che ne possono inficiare l’efficacia e la durata. Ad esempio, per garantirne una lunga durata, è fondamentale sottoporsi ad una serie di controlli periodici, a sedute di igiene periodica, cercare di vivere una vita sana, limitando l’uso degli alcolici e delle sigarette. Un impianto tenuto poco pulito ne condiziona negativamente la durata.
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L’età avanzata rappresenta un problema per l’inserimento degli impianti dentali?

Assolutamente no. Non esiste infatti un limite di età per chi decide di sottoporsi ad un intervento di implantologia a carico immediato. Un paziente può affrontarlo a qualsiasi età, visto che i meccanismi di guarigione sono i medesimi, indipendentemente dall’età del paziente stesso.

Cosa fare quando mancano tutti i denti?

Se mancano tutti i denti oppure se devono essere estratti e non ci si vuole affidare alla scelta di una protesi mobile, si può percorrere la via dell’implantologia a carico immediato, in particolare quella a carico immediato di scuola italiana. Il termine implantologia a carico immediato identifica il principio terapeutico di sottoporre un impianto appena inserito nell’osso ai carichi funzionali, ovvero si posizionerà nella stessa seduta chirurgica e quindi nello stesso giorno di posizionamento degli impianti, un provvisorio fisso che consentirà al paziente di uscire dallo studio del medico con un nuovo sorriso e di tornare a masticare immediatamente, seppur con qualche limitazione.